IL TEAM RIABILITATIVO , NELLO STUDIO PRIVATO , HA ANCORA UN SENSO ?



 

 

di Marco Scocchi

Continuo a leggere articoli di colleghi preoccupati che il ruolo del Fisiatra sia avviato ad una lenta ma inesorabile estinzione .

Altri articoli , partoriti dallo zoccolo duro…dalla pancia livorosa di fisioterapisti ( affiliati AIFI ? ) che ci dipingono come inutili..obsoleti..sorpassati…Se non addirittura dannosi per le sorti cliniche dei nostri pazienti .

La nostra attività di tutti i giorni è costellata da episodi e da riscontri frustranti , raccontati spesso dai pazienti stessi … Sempre più spesso il paziente non si rivolge più in prima battuta al Medico Fisiatra ma preferisce percorrere altre strade .

L’osteopata in questo momento va per la maggiore . Le sue diagnosi fantasmagoriche sarebbero spettacolari se non fossero drammatiche ( lussazioni di vertebre cervicali..suture craniche che improvvisamente acquistano una mobilità che solo le mani dell’osteopata riescono a percepire..blocchi di valvole ileo-ciecali…L’umanità intera che non si è mai resa conto di ‘non essere in bolla’ e che deve in qualche modo ‘ essere rimessa in asse’….) . …bisognerebbe spiegare ai pazienti che , spesso , la corretta esecuzione di un qualsiasi trattamento di medicina manuale provoca comunque beneficio…e che l’osteopatia non si è inventata niente di nuovo rispetto a quello che già si sa…

Anche il fisioterapista , che nel suo studio lavora in ‘autonomia’ e che con il titolo di ‘dottore’ davanti al nome non consente al paziente di poter distinguere se davanti si trova un professionista sanitario , un Medico o quant’altro , risulta essere abbastanza gettonato come primo filtro per determinati tipi di problematiche sanitarie .

C’è poi tutta un’attività prescrittiva riabilitativa di Medici che con la Riabilitazione non hanno nulla a che spartire ma che , laurea in pugno , si prendono comunque la briga di stilare dei surrogati di piani terapeutici che di riabilitativo hanno ben poco…

Meglio sorvolare sull’attività simil-medica ( ma comunque richiesta da certa tipologia di pazienti ) di massaggiatori sportivi , massofisioterapisti , chinesiologi , pranoterapeuti , chiropratici , vicini di casa e quanto altro….

Che cosa ha portato a tutto questo ?!

La globalizzazione ?..La liberalizzazione del mercato ?..le buone entrate politiche di certe categorie professionali ?…La parziale perdita di prestigio del titolo di Dottore in Medicina e Chirurgia ?…Una deriva culturale che tende verso una massificazione del sapere ?!..dove tutti apparentemente sanno tutto ..di qualsiasi argomento ( Medicina compresa )…Con il beneplacito e l’amplificazione della Rete ?!…

Probabilmente ognuna delle ‘cause’ citate sopra ci ha messo del suo a generare questo stato di cose .

Non è stato facile in questi anni affrancarsi prima e difendere il fortino poi .

E allora , per non cadere in un eccesso di pessimismo cosmico e per avere idee nuove ( anche politicamente ‘scorrette’…) da cui ripartire , conviene voltarci per un attimo indietro a vedere che cosa abbiamo fatto noi Fisiatri fino ad ora , a tutela della nostra professione e , soprattutto , valutare quali sono stati i risultati ottenuti .

Il bilancio è positivo . Soprattutto a livello del sistema pubblico .

Abbiamo un ruolo che nelle Università , negli ospedali e negli ambulatori pubblici e convenzionati risulta essere centrale e non attaccabile .

Stesso discorso per le strutture private pure che riconoscono un’organizzazione sanitaria interna degna di questo nome .

L’AIFI , a fronte di tanti proclami fatti nel corso degli anni , non ha vinto una causa legale che sia una nei nostri confronti !…Hanno perso la guerra ..Almeno fino ad ora .

Ci siamo sempre comportati secondo le regole e secondo le leggi . Siamo stati noi che abbiamo mantenuto un atteggiamento da ‘Signori’ nei loro confronti . E non si può quindi sopportare di essere attaccati a casa propria..All’interno del nostro congresso nazionale . Senza che ci sia stata una reazione degna di questo nome ! Questo non deve accadere mai più !!

Stiamo vincendo la guerra sulle tematiche professionali di fondo..E’ vero . ma qualche battaglia l’abbiamo persa ( e continuiamo a perderla..) . Ed è quella inerente l’attività clinica all’interno dei nostri studi privati . Anche qui siamo stati ‘Signori’ … Il team riabilitativo prevede che l’esecuzione del piano terapeutico riabilitativo sia lasciata al fisioterapista ?..E noi gliel’abbiamo lasciata . Se non del tutto , quasi .

Il patto sembrava onesto e logico . Il Medico specialista fa diagnosi..prescrive i farmaci..stila il piano terapeutico…richiede esami diagnostici se necessario..insomma si occupa della parte Medica . Abbiamo rinunciato colpevolmente , e per buon senso , a trattare manualmente il paziente , a gestire in prima persona la terapia fisica…Forse ci sembrava disdicevole . E comunque , l’esistenza di un team riabilitativo , ci ha portato gioco forza ad impostare il lavoro in un certo modo .

Le nostre colpe non sarebbero state tali se la società non si fosse evoluta ( ? ) fino ad arrivare alla condizione attuale… Non abbiamo capito per tempo che certe situazioni stavano cambiando . Ci siamo concentrati solo sul rinforzare i piani alti della nostra professione…dimenticandoci però , parzialmente , delle basi…del territorio..dell’attività clinica spicciola di tutti i giorni…Quella che i pazienti richiedono e che , altre professionalità hanno impropriamente intercettato .

Non so se è tardi per ‘educare’ i pazienti , al fine di fargli capire chi siamo ..cosa facciamo nei nostri studi..Quali rischi corrono ad affidarsi a professionisti ( spesso non sanitari ) , senza che un Medico specialista del settore abbia fatto una diagnosi degna di questo nome e stilato un piano terapeutico adeguato .

Non so se non sia giunto veramente il momento di arrivare a denunciare sistematicamente operatori sanitari che invadono in maniera permanente il campo medico…( ecografie fatte da massofisioterapisti…prescrizioni farmacologiche e ‘infiltrazioni’ eseguite da fisioterapisti… E parlano pure di abusivismo ?! ..richieste di esami specialistici fatte da osteopati ?…Devo andare avanti ?!…La casistica negli anni è purtroppo diventata ampia…)…

So pero’ che , a forza di comportarsi da ‘superiori’ siamo passati un po’ da ‘scemi’ …

Appare evidente che , per quanto riguarda il lavoro di studio , l’idea del team riabilitativo è fallita e non ha più ragione di esistere .

E’ arrivato il momento di riportare a casa il lavoro che ci è stato tolto…E che , colpevolmente , ci siamo fatti portare via .

E’ arrivato il momento di riacquistare un pezzo di dignità professionale .

Educare ed informare step by step i pazienti e gestire il piano terapeutico che stiliamo nella nostra attività di studio quasi totalmente in prima persona , relegando l’attività del fisioterapista ad una mera attività di supporto ( quando proprio non se ne può fare a meno ..) .

Siamo Fisiatri . E siamo anche terapeuti .

Altri professionisti sono solo terapeuti . Tutto il resto è abusivismo .

 

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4 comments
  1. https://www.fisiatriaitaliana.it/2016/08/04/133/ ha detto:

    Mi permetto di intervenire perché le riflessioni sui ruoli dele varie professionalità richiedono chiarimenti e approfondimento.
    L’idea di annullare il team nel processo riabilitativo mi sembra veramente fuorviante perché rappresenta la caratteristica e peculiarità del nostro approccio al paziente che nella difficoltà di condizioni cliniche complesse ha bisogno di persone qualificate in grado di migliorare la sua qualità di vita.
    Non si tratta di sostituirsi al fisioterapista nel lavoro quotidiano ma dobbiamo saper fare i
    Medici con obiettivi peculiari della
    Riabilitazione.
    Ho l’impressione che non vi sia chiarezza in molti di noi Fisiatri circa il nostro ruolo di Specialisti:
    Innanzitutto Medici in grado di gestire e seguire il paziente sul piano internistico alla stesso modo di colleghi di altre branche mediche e per questo è necessaria assolutamente una formazione universitaria più attenta e poi con una attenzione alla Persona disabile con altissima professionalità e competenza.
    Ci sono ambiti solo riabilitativi nei casi di disturbi disfagici o della comunicazione o nelle patologie cardiorespiratorie o disturbi uroginecologici e sfinteriali così come nelle disfunzioni dell’apparato locomotore

    Vi assicuro che nessuno riesce ad affrontare tali situazioni complesse.
    È ora di darci una mossa come Medici Fisiatri per colmare il gran vuoto.
    Questo è il mostro compito.

    Francesco ME Cavallo

  2. Sono d’accordo .
    Ma direi che ai punti che hai elencato sostanzialmente ci siamo già arrivati .
    La parte critica e’ rappresentata dal territorio puro.. Dove la complessità clinica spesso non c’è ma dove il paziente , per avere una ‘diagnosi’ , decide di affidarsi a professionisti che Medici non sono..
    Che dopo aver apparentemente diagnosticato qualcosa..fanno un piano terapeutico..lo eseguono in prima persona..’prescrivono’ esami…farmaci…consigliano diete..
    Con tutto quello che ne consegue .
    La mia ‘provocazione’ ( fino a un certo punto…) vuole mettere in evidenza che questa fetta di professione in buona parte ce la siamo giocata…

  3. Devo dire che la provocazione/veritá di Marco Scocchi ha colto nel segno. L’argomento é scottante ed é sicuramente il più sentito, allo stato attuale, dalla maggior parte dei colleghi. Sia quelli che resistono dentro la società scientifica, nonostante il palese disinteresse verso i temi del privato puro, sia quelli, la maggioranza, che ormai sono disillusi e freelance. Il grande lavoro fatto per la crescita della collaborazione professionale all’interno di un team di lavoro é sicuramente un dato forte e solido, che noi abbiamo fatto crescere in questi anni e giustamente. Purtroppo peró, sotto l’alibi di una riscritta o reinventata autonomia professionale, gli studi professionali dei fisioterapisti sono diventati centri ambulatoriali mascherati, dove in pieno abusivismo di professione medica, si ha l’alibi di fare di tutto e spesso senza controlli. E poi magari un presunto osteopatia formato in una virtuale scuola universitaria, con docenti senza titoli riconosciuti in Italia, diretta da qualche illustre esponente del passato societario, si sente autorizzato a fare diagnosi, dimenticandosi di non essere medico né professionista della santitá. A problemi nuovi devono corrispondere soluzioni nuove. Ma per far questo é necessario avere leader pensanti e non servi sciocchi. Ma forse dipende tutto dalle ossa del cranio che continuano a muoversi…..a nostra insaputa ovviamente.

  4. Carissimo Scocchi, leggo il tuo articolo e, quando citi l’estinzione del Fisiatra, mi sento in qualche modo citata, pertanto eccomi qui.
    Parli di risultati ottenuti ed affermi che “il risultato è positivo, soprattutto in ambito pubblico”. Be’, ti assicuro che io esercito in ambulatori convenzionati ed accreditati, ma il ruolo del fisiatra, seppur centrale, non è poi così inattaccabile. Ti basti come esempio sapere che proprio nei giorni scorsi, a 200 metri dall’ambulatorio di cui sono Direttore Sanitario è sbucato uno Studio del “Dott. Pinco Pallo – Dottore in Scienze Motorie”. Lascio a te ogni commento: io, per ora, mi astengo. Il fatto però è che se per esercitare la tua professione sei in una struttura “ospedaliera”, avrai sempre una sorta di ombrello sopra la testa che ti proteggerà dalle sassate che ogni giorno questi “studioli” ti lanciano. Diversamente, non è affatto escluso che un giorno qualsiasi, nel locale accanto al tuo studio, sbuchi il “Dott. Pinco Pallo – Dottore in Scienze Motorie”.
    Ci saranno sempre (purtroppo) pazienti che preferiranno recarsi da questi soggetti: è una loro libera scelta. Però, deve essere chiara ed inequivocabile la reale qualifica di questi figuri: i pazienti devono essere consapevoli che non si stanno relazionando con un Medico. Educare i pazienti a conoscere le differenze delle varie qualifiche? Si, sono anni che lo faccio. Purtroppo però non basta. Credo sinceramente che sia giunto il momento di essere un po’ meno “Signori”, meno “Superiori” e, di conseguenza, meno “Scemi”. Esistono dei punti su cui fare leva. Bisogna ottenere che siano utilizzati questi punti. E di sicuro, tacere davanti a certe proposte dell’AIFI in sede di congresso nazionale non fa parte di questi punti.
    Vedi, caro Scocchi, io non mi sono mai nemmeno lontanamente sognata di arrogarmi il diritto di svolgere il piano riabilitativo sul paziente (a meno che non ritenessi utile intervenire con tecniche di Medicina Manuale o con altre procedure di pertinenza medica, ovviamente) e sinceramente non vedo per quale motivo dovrei trattare manualmente il paziente o gestire la terapia fisica. Credo fortissimamente nella valenza e nell’importanza della nostra multidisciplinarità, nel lavoro di equipe. Non credo che possa esistere un ambulatorio di riabilitazione degno di questa qualifica in cui manchi un team riabilitativo costituito dalle diverse figure professionali, che devono collaborare e mettere a disposizione del paziente tutte le proprie competenze per ottenere il miglior risultato possibile.
    Non siamo noi Fisiatri che dobbiamo metterci a riabilitare i pazienti. Qui il problema è un altro: sono i fisioterapisti che NON devono comportarsi da Fisiatri. Io non voglio sostituirmi al fisioterapista: semplicemente il fisioterapista deve limitarsi a fare ciò che il Fisiatra gli dice di fare. Il lavoro di equipe prevede un team leader: prendano tutti atto che l’unico team leader in ambito riabilitativo è il Fisiatra. Sono benvenute tutte le proposte ed i suggerimenti durante la realizzazione del progetto riabilitativo, qualunque sia la loro provenienza: il confronto è l’anima stessa del lavoro d’equipe. Ma la decisione finale è del Fisiatra. E basta.

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