Sul fisioterapista di comunità

Anno: 2021 - Volume 6 / Fascicolo: 5 / Articolo: 5 / Periodo: ott-dic

Autori:

Morena Ottaviani


Per citare questo articolo: Ottaviani M. Sul fisioterapista di comunità. Fisiatria Italiana [Internet]. 2021 ott-dic;6(5):10-11. Disponibile su: https://www.fisiatriaitaliana.it/sul-fisioterapista-di-comunita

“Leggiamo con interesse e piacere la comunicazione che il SIMMFIR ha inviato e che pubblichiamo di seguito integralmente, per dare informazione circa le azioni intraprese in relazione alla proposta parlamentare di istituire la figura del fisioterapista di comunità. Siamo consapevoli che il percorso sarà ancora lungo, ma è importante che i Fisiatri siano informati quando vengono svolte azioni che li riguardano, sia che esse abbiano esito positivo sia negativo..  Non deve essere un autoreferenzialismo, ma una equa, costante e corretta informazione. Costante negli anni, e non limitata ai periodi elettorali, giusto per non offendere l’intelligenza dei colleghi.”

Notizie importanti sulla questione “fisioterapista di comunità”Cogliamo l’occasione della relazione istruttoria inviataci dal Ministero pochi giorni fa, 8 ottobre 2021 (che vi linkiamo in copia alla presente), per aggiornarvi sugli sviluppi della questione “fisioterapista di comunità”, questione di grande interesse per la nostra professione, che il SIMMFIR sta seguendo da tempo. Stiamo raccogliendo proprio in questi giorni i primi risultati positivi, come la missiva del Ministero dimostra.Come forse già saprete, il sindacato dei fisioterapisti, lo Spif, da qualche anno ha pensato di  spendersi nella iniziativa e nella promozione di quello che viene chiamato “fisioterapista di comunità” o “fisioterapista di famiglia”, che è un modello clinico di riorganizzazione delle Cure Primarie sul territorio, in cui la gestione dei pazienti in condizioni di cronicità è affidata ad una squadra multiprofessionale, coordinata dal Medico di Medicina Generale, dove si sottolinea ed emancipa il ruolo del Fisioterapista che , in dipendenza  dall’Azienda Sanitaria Locale, avrebbe il compito, di “identificare e adottare le migliori strategie per la prevenzione, valutazione, abilitazione e palliazione, con l’obiettivo generale di contribuire a migliorare la qualità di vita dell’individuo e dei suoi familiari o caregiver”.Il problema è che in questo modo verrebbero realizzate due condizioni anomale ed incostituzionali, la prima è quella secondo la quale si conferirebbero al medico di medicina generale competenze che non ha , ossia coordinare le attività riabilitative sul territorio, mansioni che inevitabilmente ne aumenterebbero enormemente il carico di lavoro su materia specialistica, e d’altro canto il fisioterapista si troverebbe a gestire la complessità assistenziale del territorio,  perdendo il medico specialista, fisiatra, come primario riferimento ed interlocutore, sostituito secondo questo modello dal medico di medicina generale.E’ intuibile che questo modello clinico ed assistenziale non corrisponda ad alcuna delle leggi e delle organizzazioni vigenti ma, nonostante questo, il sindacato dei fisioterapisti è già riuscito ad ottenere prima una delibera regionale, in Toscana, nel 2019, ed è riuscito recentemente anche a trovare i canali per proporre al parlamento un disegno di legge, 2021, sulla falsa riga della delibera della Regione Toscana.Ovviamente il Sindacato non è rimasto a guardare. Come prima azione abbiamo impugnato la Delibera Regionale del 2019, tramite ricorso straordinario al Presidente della Repubblica chiedendo l’annullamento della delibera stessa, sostenendo che la suddetta delibera regionale finisce per delineare una figura autonoma, del tutto “nuova” nell’ambito del SSN, inserita in un progetto che coinvolge le cure primarie ma che poi finisce con l’interessare l’ambito delle attività sanitarie di riabilitazione che rientrano, in generale, nel percorso assistenziale Ospedale-Territorio.Abbiamo sostenuto che le competenze attribuite a questa della “nuova” figura professionale, sono sia di carattere medico-specialistico in ambito riabilitativo – proprie dello specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, sia quelle proprie del “terapista occupazionale”. Ed al fine di “legittimare” la creazione di tale figura, la delibera gravata menziona la delibera della Regione Toscana n. 650 del 05.07.2016 “Sanità d’iniziativa, approvazione indirizzi per implementazione del nuovo modello” che specifica quale sia l’ambito di applicazione del modello di sanità ; iniziativa a livello territoriale, quale modello innovativo per la prevenzione ed il contenimento delle patologie croniche basato sulla presa in carico  proattiva degli assistiti da parte di un team multiprofessionale, dal quale viene escluso il medico fisiatra, sulla base di specifici percorsi diagnostico terapeutici assistenziali che rendono i provvedimenti impugnati, ad un attento esame, del tutto illegittimi.   Questo ricorso è stato notificato anche al Ministero della Salute che, con relazione istruttoria inviata al Consiglio di Stato, in data 8 ottobre 2021 ha risposto alle nostre lamentele, ammettendo la bontà delle nostre ragioni e sottolineando che il fisioterapista di comunità non solo rappresenterebbe la istituzione di una  nuova figura professionale  non  deliberabile dalla Regione, ma sottolineando anche che il fisioterapista ha l’obbligo di lavorare in riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione medica, e nello specifico del medico fisiatra, pertanto esprimendo un parere favorevole all’annullamento della Delibera Toscana.Questa posizione del Ministero rafforza ed è conseguenza dei precedenti contatti avuti in materia di “fisioterapista di comunità” “fisioterapista di famiglia” con il Ministero nella persona del SottoSegretario Sileri, che è già stato opportunamente contattato dalla Società Scientifica e dal Sindacato, per allertarlo sulla vicenda.Aspettiamo gli sviluppi di questo procedimento che, se definitivamente confermati secondo l’indirizzo espresso dal Ministero, stroncherebbe sul nascere l’iniziativa parlamentare di istituire questa figura professionale in tutte le regioni italiane.Sappiamo che molti iscritti alla nostra società scientifica sono allarmati e preoccupati per questa iniziativa dei fisioterapisti, ma il Sindacato c’è e lavora per voi tutti.Distinti salutiSalvatore CalvarusoSegretario Nazionale SIMMFiR
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2 comments
  1. Complimenti a salvatore Calvaruso , Segretario nazionale uscente del SiMFiR, purtroppo non confermato , nelle recenti elezioni nazionali al Congresso di Milano. Spero che il grande impegno profuso in questi anni dalla Segretria Nazionale uscente non venga vanificato dai neoeletti, che a mio parere non hanno la necessaria competenza ed esperienza sindacale indispensabile per portare avanti le istanze a difesa dei fisiatri ,.

  2. poteva essere che si proponesse il medico specialista in riabilitazione…di comunità o comunque che potesse coprire esclusivamente le attività territoriali,che non sono solo quelle dell’ambulatorio….il documento simfer sul terrritorio parlava di Riabilitazione di Comunità gia nel 2011 ..poi sviluppatasi ,anche con l’aiuto dell’ISPRM,in attività di sviluppo inclusivo di comunità in cui il medico specialista in rioabilitazione avrebbe dovuto essere il coordinatore delle attivita che vanno a definire l’area grigia di confine tra la riabilitazione medica e la riabilitazione sociale sia nei percorsi post dimissione sia nelle patologia disabilitanti croniche o cronicizzanti.. PURTROpPO QUEL DOCUMENTO che doveva integrare l atto di indirizzo in riabilitazione fu trascurato e dimenticato ma è tuttora valido ed andrebbe fatto conoscere ai fisiatri.Non è una critica ma una amara constatazione di fatto che ci dice quanto l’attuale gestione della riabilitazione sia lontana dai reali bisogni delle persone disabili…Il presidente simfer nel 2011 era David Fletzer.Un saluto a tutti e buon lavoro.

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