3 Ottobre: il ricordo di Pasquale Pace



Vorrei ricordare  oggi, 3 ottobre, un AMICO che ci è venuto a mancare 9 anni fa ma che ha lasciato un vuoto incolmabile: PASQUALE.

Ho scelto una poesia che da tempo ho scoperto e che da anni me lo rende più vicino.

David

 

…dopo la mia morte,

commemoratemi così:

‘C’era un uomo – e guardate: non c’è più…

Prima del suo tempo quest’uomo è morto

e a metà si è interrotto il canto della sua vita…

Che dolore! Aveva ancora una canzone –

ed ora ecco, questa si è perduta per sempre,

perduta per sempre !

E’ molto triste ! Egli aveva un

violino –

un’anima vivente e parlante,

e quando il poeta vi parlava

gli narrava tutti i segreti del suo cuore,

la sua mano suggeriva tutti i suoi suoni.

E tuttavia, un solo segreto dentro di sé egli ha

nascosto,

mentre attorno le sue dita ricamavano,

una sola melodia era rimasta muta,

e muta è rimasta fino ad oggi !…

E’ molto, molto triste !

Per tutta la sua vita questa melodia,

si era mossa silente, aveva tremato silente,

al suono della sua musica, al suo fedele

redentore

essa aspirava, bramava, desiderava, si sentiva

trasportata,

così come ogni cuore anela al cuore che gli è

destinato;

e anche se esso si attardava – quotidianamente

lo attendeva

e con un sospiro occulto lo invocava –

ma egli ritardava, e infine non giunse,

addirittura non

giunse !…

E’ molto grande, molto grande il dolore !

C’ e r a un uomo – e, guardate, non è più,

il canto della sua vita a metà si è interrotto.

Aveva ancora un canto

ed ora quel canto è andato perduto per sempre,

perduto per sempre !’

 

Chaim Nachman Bialik

traduzione dall’ebraico di Amos Luzzatto

 

 

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