Come ormai già sentenziato nella giurisprudenza di diversi T.A.R. (Sicilia – Catania, sez. II, n. 238/2003; T.A.R. Lazio – Roma, sez. III, n. 1792/2012), questa Sentenza motiva in maniera cristallina ed anche culturalmente inoppugnabile la decisione ed offre uno specchio di riflessione anche a chi, impaurito anche dalla propria ombra, assiste a quotidiani abusi della professione medica, negli studi privati di molti fisioterapisti, senza battere ciglio!
LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO CHE GLI HEADQUARTERS NON HANNO MAI LETTO

Sono sempre stato convinto che spesso sono più i giudici a credere nella nostra disciplina e nel nostro lavoro che tanti nostri colleghi, a partire da quelli che usano quasi mai la parola fisiatra ma l’ambiguo “riabilitatore”
e compresi quelli che si dicono fisiatri, sono fisiatri, ma non fanno i fisiatri trovando più “comodo” lasciare il paziente in mano al fisioterapista. Vorrei meno piagnistei ed autocommiserazioni e più autocritiche. Quanti fanno ciò che predichiamo?
Fra l’altro dietro agli studi dei fisioterapisti quasi sempre c’è un prestanome (taglieggiatore!).