Ovvi Destini

Anno: 2022 - Volume 7 / Fascicolo: 7 / Articolo: 8 / Periodo: apr-giu

Autori:

David Antonio Fletzer


Per citare questo articolo: Fletzer DA. Ovvi destini. Fisiatria Italiana [Internet]. 2022 Apr-Jun;7(7):31-32. Disponibile su: https://www.fisiatriaitaliana.it/ovvi-destini

spettacolo teatrale prodotto da ALTRA SCENA

Da amante del teatro ho preso i biglietti, quasi casualmente, per uno spettacolo che non avevo scelto in prima istanza, attratto dalla presenza di Vanessa Scalera, di cui amo la sua Imma Tataranni, a conferma che le fiction popolari possono anche aiutare il teatro o il cinema d’autore.

Dopo aver visto lo spettacolo (atto unico di 90’) sono uscito dal teatro convinto di avere visto uno degli spettacoli migliori degli ultimi anni e che per giunta ogni Fisiatra dovrebbe assistere per 2 motivi:

  1. l’attore Pier Giorgio Bellocchio, figlio del grande regista Marco e visto recentemente in Diabolik ed in Ero in guerra ma non lo sapevo e pure in Imma Tataranni, è nello spettacolo un FISIATRA (sì è così; è citata questa professione anche se forse sarebbe dovuto essere più un fisioterapista per la parte che emerge ma il sentirlo sul palcoscenico mi ha emozionato); in effetti alla fine si rivela qualcosa di più di un medico ma non voglio spoilerare il lavoro che è anche un giallo oltre che un dramma
  2. Daniela Marra interpreta la sorella minore Costanza affetta da paraplegia per il crollo di un capannone. E in molte scene si affronta il significato di questa disabilità che ha colpito la protagonista in modo repentino senza dare la possibilità a lei ed ai parenti di adattarsi alla nuova situazione. Ma si discute anche del rapporto fra la persona con la lesione midollare e le sorelle mostrando come spesso sappiamo che queste situazioni creano delle devastazioni familiari di cui non si parla mai abbastanza. Ho ritrovato molte situazioni che ho vissuto realmente in 17 anni di Centro Paraplegici di Ostia, rappresentate senza falsi perbenismi o ipocrisie magnificamente in questo spettacolo e che spesso non emerge pure nei nostri congressi o riunioni ministeriali.

Vanessa Scalera e la bravissima Anna Ferzetti, figlia dell’indimenticabile Gabriele, invece portano in scena le sorelle maggiori, Laura e Lucia.

Laura ha la passione per il gioco, essendo affetta da ludopatia, e nella rappresentazione viene messa di fronte, da parte del Fisiatra, ad una realtà drammatica che cerca di dimenticare. 

È un dramma con un finale tragico-comico inaspettato che rappresenta quel colpo di scena straordinario dei gialli ben ideati che però fa riflettere molto sulle caratteristiche della natura umana.

Insomma un lavoro che ci fa fare un viaggio sui problemi fisici della persona con lesione midollare ma anche mentali dei cosiddetti “normali” che mi ha affascinato e che vi consiglio di andare a vederesperando che il lavoro venga riproposto anche nella prossima stagione teatrale.

Una ultima doverosa considerazione è ricordare l’autore del testo ed il regista che sono la stessa persona ovvero FILIPPO GILI, noto già per un suo importante precedente successo, di cui spero si possano trovare delle riproduzioni in cd per chi se l’è perso, “Trilogia di mezzanotte”. 

Gili, attore di lavori di Luca Ronconi e questo sarebbe sufficiente per presentarlo, ma direi specialmente regista nonché sceneggiatore ed autore, vero PUNTO di FORZA del teatro contemporaneo europeo, facilitando così la partecipazione al lavoro di questi 4 bravi e noti attori.

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