Position Paper dell’Associazione Nazionale Fisiatri (ANF)

Anno: 2025 - Vol. 10 / Fascicolo: 20 / Periodo: lug-set

Autori:

Maria Pia Schieroni

Associazione Nazionale Fisiatri ANF


Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile Direttore di Fisiatria Italiana,
in allegato trasmettiamo il Position Paper dell’Associazione Nazionale Fisiatri (ANF) in merito alla proposta di legge regionale sull’onco-riabilitazione attualmente in discussione presso il Consiglio della Regione Campania.
Il documento intende offrire un contributo tecnico e scientifico al dibattito in corso, tutelando l’unitarietà della Medicina Fisica e Riabilitativa e riaffermando il ruolo insostituibile del medico fisiatra nella presa in carico globale, appropriata e sicura del paziente oncologico.
Al più presto il documento sarà ufficialmente trasmesso alla Regione Campania quale atto formale e motivato di contrasto alla proposta di legge, nella convinzione che ogni innovazione normativa debba fondarsi su evidenze cliniche, riferimenti normativi e modelli organizzativi sostenibili.
Riteniamo che la sua pubblicazione sulla Vostra rivista possa favorire una riflessione ampia e rigorosa tra tutti gli operatori del settore e dare forza alla cultura della riabilitazione come disciplina unitaria al servizio della persona.

Restiamo a disposizione per eventuali note editoriali o approfondimenti.
Mauro Piria 
Vice segretario nazionale ANF

Position Paper dell’ ANF
(Associazione nazionale Fisiatri)
sulla proposta di legge campana per l’ onco-riabilitazione
a tutela dell’unitarietà della Medicina Riabilitativa e del ruolo del medico specialista fisiatra nella presa in carico riabilitativa del paziente affetto da disabilità

conseguente a patologia oncologica

Agosto 2025

Sintesi

L’ANF (Associazione Nazionale Fisiatri) prende posizione in merito alla proposta di legge sull’onco-riabilitazione formulata il 09/01/2025 dal Consiglio della regione Campania (https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:2afb4529-6579-4331-8f83-0d338836e6d0), denunciandone le criticità sostanziali sotto il profilo normativo, clinico-organizzativo e culturale.

L’ANF, pur riconoscendo l’intento positivo della Regione nel voler garantire i trattamenti riabilitativi rivolti ai pazienti oncologici, denuncia che la proposta avanzata rischia di:
– frammentare la disciplina della Medicina Fisica e Riabilitativa (MFR), presentando l’“onco-riabilitazione” come un’area autonoma;
– legittimare, a favore di una presunta assistenza riabilitativa, un modello professionale privo di guida medico-specialistica-riabilitativa specifica oscurando il ruolo del fisiatra, cioè del medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, che per legge è il responsabile della presa in carico riabilitativa globale del paziente oncologico, il tutto con il rischio di gravi conseguenze negative sull’appropriatezza, l’efficacia e la sicurezza dell’ assistenza riabilitativa dei pazienti.
Tale impostazione non tiene conto infatti della complessità clinica del paziente oncologico, che può presentare un quadro di disabilità estremamente variabile e difforme, in primis in funzione dell’età, del tipo di tumore, delle terapie oncologiche cui viene sottoposto, delle funzioni compromesse, delle complicanze che si sviluppano nel tempo, della presenza di comorbilità, ecc… Infatti, nel caso in cui il paziente vada incontro a guarigione dal tumore, si susseguono 3 fasi: la I pre-trattamento, la II dei trattamenti oncologici e la III degli esiti, che possono presentarsi in modo acuto o cronico, precocemente o tardivamente. 
Nel caso invece di evolutività della malattia oncologica, che può manifestarsi improvvisamente anche a distanza di anni, si susseguono le fasi IV di ripresa della malattia, spesso multiple perché contenute dalle nuove terapie oncologiche con conseguente attuale frequente tendenza alla cronicizzazione della malattia, seguita poi inevitabilmente dalla V fase terminale.
Il decorso clinico del paziente oncologico si connota sempre per la comparsa di disabilità che sono causate dalle complicanze iatrogene, legate ai trattamenti oncologici a cui il paziente viene sottoposto,ed evolutive della malattia cancro, che concorrono a delineare quello che viene definito un quadro di disabilità complessa.
Considerata l’estrema varietà dei quadri clinici cui il paziente oncologico va incontro e la loro possibile evoluzione, trovano indicazione trattamenti riabilitativi multipli, difformi e quasi sempre integrati fra loro, che richiedono una costante modulazione; la sorveglianza specialistica riabilitativa del paziente risulta pertanto fondamentale per valutarne le condizioni cliniche, l’idoneità ai diversi trattamenti e per concorrere ad indirizzare il percorso della malattia e le sue complicanze.  Oltre alla monitorizzazione clinica del paziente e la prescrizione dei diversi trattamenti riabilitativi, al fisiatra compete la richiesta di esami specifici, la prescrizione dei trattamenti farmacologici e delle idonee ortesi, l’erogazione dei trattamenti “manu medica”.
Va sottolineato che, in base al quadro clinico presentato dal paziente, in molti casi trova indicazione l’astensionismo terapeutico riabilitativo, sapendo invece indirizzarlo tempestivamente agli atri specialisti del gruppo interdisciplinare di cura, ed in particolare all’oncologo.

Pertanto l’ANF ritiene opportuno proporre la convocazione urgente di un tavolo tecnico al fine che la proposta venga rivista nel rispetto in primis della normativa nazionale vigente ed in particolare possa essere garante di una adeguata e sicura assistenza riabilitativa al paziente oncologico, sulla base principalmente delle seguenti considerazioni:

1) La riabilitazione è una disciplina unitaria

La proposta di legge in esame introduce il concetto di “onco-riabilitazione” come se fosse una nuova branca autonoma del sistema sanitario.
Tale impostazione si pone in netto contrasto con il Piano di Indirizzo per la Riabilitazione emesso dal Ministero della Salute nel 2011 e recepito dalla Regione Campania con DCA n. 142 del 13/11/2012, che identifica la riabilitazione come un’attività sanitaria integrata, trasversale a tutte le patologie e centrata sulla disabilità presentata dal paziente, non sulla patologia.  
La riabilitazione infatti non si articola in sotto-discipline, ma si applica a ogni condizione di disabilità, qualunque sia la funzione compromessa e la patologia che la determina.
Dividere la disciplina in “onco-”,”neuro-”,”cardio- “,“pneumo”- riabilitazione, ecc… rischia solo di duplicare i modelli organizzativi, frammentare l’accesso ai servizi dei pazienti e disperdere risorse professionali, rendendo l’intervento riabilitativo meno completo ed efficace.

2) ll ruolo centrale e insostituibile del medico specialista in MFR

La proposta prevede “personale sanitario specializzato in onco-riabilitazione” senza alcun riferimento chiaro ed esplicito al medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa ( il fisiatra). Questo silenzio è grave, poiché la responsabilità della valutazione clinica del paziente, della diagnosi riabilitativa, della definizione degli obiettivi, dei trattamenti riabilitativi idonei, della sorveglianza clinica e dei follow up riabilitativi nel tempo, nell’ambito di quello che per legge viene definito il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI), può essere attribuita unicamente al fisiatra.
Anche il  DPCM 12 gennaio 2017, che definisce i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), stabilisce che il PRI deve essere redatto dal medico specialista fisiatra. Lo stesso principio è ribadito dal Piano Nazionale della Cronicità e dalle Linee guida OMS (Rehabilitation 2030).
Alla luce di quanto precisato, l’ANF sottolinea con forza che nessun percorso riabilitativo può definirsi appropriato senza la valutazione e la supervisione del medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa.
La presa in carico del paziente oncologico, come in altri settori, per es. quello neurologico ( vedasi le Stroke Unit, ecc…), richiede la presenza del team multidisciplinare e interprofessionale nel quale deve operare il team riabilitativo, sia esso ospedaliero, che territoriale; il team, che deve essere coordinato dal fisiatra, deve potersi avvalere delle diverse figure professionali, quali il fisioterapista, il logopedista, il terapista occupazionale, il tecnico ortopedico, il dietologo e il dietista, l’assistente sociale e deve potersi avvalere anche dell’ intervento dello psicologo.
Tali figure, scelte in base alle diverse disabilità presentate dal paziente nel decorso della malattia, sono in grado di garantire l’appropriatezza, la sicurezza e la continuità del percorso riabilitativo.
In assenza di una figura medico-specialistica in Medicina Fisica e Riabilitativa di riferimento, si rischia anche di far erogare una somma di prestazioni riabilitative disarticolate, non coerenti con il quadro clinico del paziente, la sua evoluzione e il piano di trattamento. Nel decorso della malattia oncologica, il quadro clinico del paziente deve essere costantemente monitorizzato al fine che il trattamento riabilitativo possa essere appropriato, efficace, non inutile e tantomeno controindicato.    

3) La riabilitazione è già prevista nei LEA

La proposta di legge afferma che riabilitazione oncologica “non è inserita nei LEA”. Questa affermazione è falsa e fuorviante.
Il DPCM 12 gennaio 2017 riconosce esplicitamente la riabilitazione come prestazione essenziale per tutte le condizioni di disabilità conseguenti a tutte le patologie, incluse quelle oncologiche, ortopedico-reumatologiche, neurologiche, internistiche, ecc… siano esse in fase acuta o cronica.
Si rendono non solo inutili, ma anche dannose nuove cornici legislative settoriali, mentre serve invece l’attuazione della legislazione vigente e una concreta programmazione ed organizzazione dei servizi con standard operativi condivisi, che le Regioni possano attuare attraverso le delibere dei PDTA, e non creando nuove aree sanitarie.

4) Il ruolo delle associazioni di pazienti va valorizzato, ma non può essere sostitutivo

L’ANF riconosce l’importanza di tutto il lavoro sino ad oggi svolto dalla FAVO e da tutte le associazioni di volontariato al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, ma non è accettabile che tale impegno si traduca in un impianto normativo, a maggior ragione quando non è in grado di apportare contributi sanitari autorevoli e sicuri per il paziente.  
Le associazioni forniscono da sempre contributi preziosi in moltissimi settori socio-assistenziali, ma non sono tenute a determinare i contenuti tecnico-clinici dei modelli assistenziali, e tantomeno a indicare “nuove figure specializzate” non previste dal SSN.

5) L’attuale quadro normativo di riferimento

NormaRiferimento
Piano di Indirizzo per la RiabilitazioneMinistero della Salute, 2011
DCA Regione Campania n. 14213 novembre 2012
DPCM – Livelli Essenziali di Assistenza12 gennaio 2017, Allegato 4
Linee guida OMS – Rehabilitation 2030WHO
Piano Oncologico Nazionale 2023–2027  Ministero della Salute
Conclusioni

L’ANF, in rappresentanza dei medici fisiatri italiani, richiede formalmente alla Regione Campania:

1. di sospendere l’iter legislativo posto in essere, avviando un confronto tecnico con le società scientifiche della riabilitazione e le associazioni professionali;

2. di modificare il testo della proposta, chiarendo che: la riabilitazione da definirsi non “oncologica”, bensì “del paziente affetto da disabilità conseguente a patologia oncologica”, deve essere una declinazione clinica della riabilitazione generale e non una nuova disciplina;

3. il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) deve essere redatto e coordinato dal medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, come previsto dalla normativa vigente;
 
4. le équipe interprofessionali devono agire all’interno di un modello medico-specialistico di presa in carico da parte di una équipe riabilitativa, secondo i criteri di appropriatezza, sicurezza ed efficacia;

5. di evitare la creazione di nuove figure “specializzate” prive di fondamento contrattuale, formativo e normativo;

6. di coinvolgere stabilmente l’ANF nei tavoli regionali sulla riabilitazione ed in questo caso specifico nella definizione dei percorsi oncologici integrati.

Disponibilità al confronto

L’ANF si rende pienamente disponibile a fornire competenza scientifica e supporto istituzionale al fine di promuovere modelli organizzativi sostenibili, integrati e centrati sul cittadino, o meglio sulla persona, nella piena valorizzazione della Medicina Fisica e Riabilitativa e del ruolo del medico specialista fisiatra.

Maria Pia Schieroni
Medico specialista in MFR
Membro Direttivo ANF

Associazione Nazionale Fisiatri (ANF)
Direttivo Nazionale – Agosto 2025

Principali fonti bibliografiche

  •  “La riabilitazione in oncologia – La presa in carico multidisciplinare e i percorsi riabilitativi diagnostico-terapeutici dei pazienti affetti da tumore” a cura di Maria Pia Schieroni – Patrocinio SIMFER – C.G. Edizioni Medico Scientifiche, ottobre 2017
  • “Edizione Monografica  MR (Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa)” a cura del Gruppo di lavoro di Riabilitazione in Oncologia –  Sezione SIMFER – Coordinatore: D.ssa Maria Pia Schieroni – Vol. 26 –  ago.- dic. 2012
  • “Trattato di Medicina Fisica e Riabilitazione” a cura di Giorgio Nino Valobra – Edizioni UTET- Anno 2000
  •  “ La riabilitazione della paziente con carcinoma mammario “ –  Autore : Dott.ssa Maria Pia Schieroni
  • Nuovo trattato di Medicina Fisica e Riabilitazione”  a cura di Giorgio Nino Valobra, Renato Gatto, Mario Monticone – Edizioni UTET- Anno 2009
  •  “Aspetti clinici e riabilitativi in oncologia “- Autori : M. R. Strada, R. Palumbo, G. Bernardo.
  •  “Approccio clinico e riabilitativo alla paziente operata per carcinoma mammario “-  Autore:  Maria Pia Schieroni
  •  “Approccio clinico e riabilitativo al linfedema e flebo-linfedema”- Autori : Massimiliano Cossu, Maurizio Ricci.
  • Dolore e riabilitazione “- Collana “Argomenti di scienza riabilitativa SIMFER” – Edizioni Minerva Medica
  • Il dolore oncologico”- Autori: Maria Pia Schieroni – Piera Merli
  • Progetto  La riabilitazione dei pazienti oncologici della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta” (Coordinatore: Dott.ssa M. P. Schieroni) – 2003
  • “Libro Bianco sulla riabilitazione oncologica – FAVO – Fondazione IRCSS Istituto nazionale dei tumori, Milano –  Progetto HO CURA – Health Organization of Cancer Units for Rehabilitation Activities – finanziato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

–   Documenti a cura della Sezione Italiana di Riabilitazione Oncologica – Società Italiana di Medicina Riabilitativa SIMFER (Coordinatore: Dott.ssa M. P. Schieroni)

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