Tutto per caso, l’integrazione attraverso un’ alveare




di Carla Rossella Cavallo

Tutto per caso … era agosto e guardando un po’ di proposte didattiche per il nuovo anno scolastico imminente, sono venuta a conoscenza del progetto “Alla Scoperta dell’Alveare”, proposto dalla Lions – Kairos. Un progetto dal titolo semplice ma ricco di significato, allude ad un argomento scientifico ma con un duplice fine, quello dell’integrazione, intesa a 360°.

Questo bellissimo lavoro prende spunto dalle incredibili capacità organizzative, di convivenza e di cooperazione delle api, così piccole ma tanto laboriose, il messaggio che più volte ho inviato ai bambini è stato “…assieme si può”.
Il libretto al quale si fa riferimento non è “scientifico” sul mondo delle api ma lo definirei più un quadro sul loro mondo che attraverso giochi, scambi di ruoli e curiosità  stimola le conoscenze e il rispetto per questi piccoli animali molto importanti anche per la nostra sopravvivenza.

Questo progetto è un  percorso di conoscenza e sperimentazione della diversità ma che cerca anche di:
• sviluppare nei bambini un atteggiamento cooperativo e solidale;
• migliorare le relazioni all’interno del gruppo classe – famiglia;
• maturare un maggiore senso civico;  

• conoscere il mondo delle api e la sua ricchezza;
• imparare ad andare oltre le apparenze.

Tutti siamo diversi: fisicamente, culturalmente, caratterialmente, … ma tutti utili gli uni agli altri. Penso e credo fortemente che questo sia un messaggio fondamentale da trasmettere ai bambini e come per tanti argomenti anche per questo è giusto iniziare sin da piccoli, ovviamente gradualmente e con i giusti mezzi.

Prima di inoltrarmi nella descrizione del progetto vorrei soffermarmi sulla parola diversità che nella nostra società può riferirsi a tante situazioni. Con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino 1789,  per cui gli uomini sono tutti uguali, cioè hanno tutti gli stessi diritti. Il diritto alla vita, alla salute, al rispetto, alla libertà di realizzarsi secondo i loro desideri, di esprimere le loro opinioni, di scegliere la loro religione: tutti sono diritti imprescindibili non soggetti a differenze.

Spesso, però, nel quotidiano, la diversità non viene considerata una ricchezza, ma una forma di inferiorità. Essere diversi significa essere inadeguati, inadatti, infelici, persino. E il diverso, spesso, diventa un nemico.

Si può parlare di diversità per discriminazione, ruoli e media, disabilità, colore e cultura. 

Molte volte la diversità fa paura ma riuscire a superare il preconcetto istintivo di paura predatoria migliora in primis la società di tutti. Non è con la paura, la stigmatizzazione delle differenze che si progredisce, ma solo attraverso la valorizzazione delle unicità, senza stereotipi e pregiudizi.

Come ho già accennato precedentemente il progetto di cui vorrei parlarvi ha come tema la diversità, ma come affrontare tale argomento con dei bambini? Miglior mezzo del mondo naturale e degli animali non c’è.

Un po’ tutti i bambini sono attratti dal mondo naturale, io sono stata particolarmente fortunata con le mie due classi perché nonostante l’urbanizzazione, loro hanno la possibilità di vivere il mondo animale e vegetale in modo diretto e quotidianamente, quindi immaginate il loro entusiasmo nel sentire il titolo.

Facciamo un piccolo salto indietro, dopo essermi completamente convinta di proporre questa esperienza durante le ore didattiche di scienze, ho fatto l’iscrizione. La referente Emanuela Candia, persona estremamente gentile e disponibile nel darmi tutte le informazioni ogni volta che l’ho contattata, come da accordi  a fine settembre ci ha fatto pervenire, direttamente in classe e questo grazie alla disponibilità del dott. Claudio Spessato presidente del Lions Club di Cittadella e grazie al supporto finanziario da parte dell’ associazione, dell’intero progetto, ci ha consegnato i libretti operativi  per i bambini e il manuale per l’insegnante. 

Lo svolgimento del progetto lo fissai nel secondo quadrimestre, intanto i bambini di tanto in tanto mi chiedevano quanto mancava all’inizio.

Arrivano le vacanze di carnevale e al ritorno avremmo dovuto lavorare al progetto tanto atteso ma … non si torna a scuola, forse tra qualche settimana, qualche altra ancora, non si torna più! Causa Covid-19…

Sconforto per tanti motivi, disorientamento, messaggi di tristezza da parte dei bambini … e ora???

Attiviamoci con la didattica a distanza (DAD), dopo le prime settimane per capire i modi migliori e attrezzarsi, i messaggi di tristezza intanto aumentavano e sinceramente anch’io ero proprio demoralizzata. 

  • I libretti sono rimasti a scuola, nooooo!!! 
  • Bene, cerchiamo l’alternativa, i miei bambini lo aspettavano con ansia e devo farglielo fare…inoltre potrebbe essere una buona proposta per sollevarli da tutto questo stress. 
  • Trovo il .pdf sia per i bambini che per me, me lo studio per bene e inizio a pensare come proporlo tramite DAD, ci sono giochi da fare insieme a scuola, ci sono attività di ruoli, c’è un gioco-test da completare. 
  • Inizia una lieve trasformazione adattata alla situazione.
  • I bambini sono a casa, solo con i genitori e i fratelli (per chi li ha);
  • Non possono uscire;
  • Non possono utilizzare il libretto operativo;
  • Le proposte devono essere accattivanti;
  • I bambini devono essere parte attiva e partecipi.

Mi invento una “Rubrica settimanale”, lezione asincrona in cui leggo le informazioni relative all’argomento, spiegando i significati nuovi e portando i bambini alla riflessione su ciò che è stato detto analizzando le differenze tra la società delle api e la società umana, facendo esempi diretti con le situazioni che si creavano in classe.

Durante i lavori più volte si fa riferimento alla diversità, le api si organizzano e collaborano per poter garantire il funzionamento dell’alveare, ogni ape ha un ruolo importante per la riuscita dei compiti altrui.

Tutti i ruoli sono importanti.

L’obiettivo era: “Accompagnare i bambini ad accettare e vivere la diversità all’interno del gruppo di appartenenza”, se lo avessimo svolto  a scuola sarebbe stata solo la classe che diventava un alveare, svolto a casa l’obiettivo è stato anche la famiglia (e quindi hanno partecipato anche i genitori per garantire la riuscita dei ruoli), invece io ho fatto da tramite per mantenere anche l’obiettivo gruppo classe. Quindi si è lavorato creando parallelamente due alveari: 

alveare famiglia – alveare classe.
Il tutto è stato monitorato e supportato con le lezioni asincrone, moduli google (un modulo per il gioco – test, per scoprire che tipo di ape è ognuno di loro; un altro modulo per la formulazione, individuale di ogni alunno, sulla riflessione riguardo la domanda “ Per noi stare insieme significa …” e per la creazione del proprio motto di classe, nato dall’insieme di tutti i pensieri). Ogni settimana veniva affidato a loro un ruolo da ape e dovevano svolgere il ruolo in casa, in accordo con i genitori: es. l’ape spazzina, dovevano aiutare a riordinare la propria camera o … e così via per tutti i ruoli. 

Perché ho proposto l’attività dei ruoli? 

Perché è giusto che ognuno di loro provi, capisca e apprezzi la fatica anche degli altri. Pedagogicamente solo facendo praticamente ci si cala maggiormente nella realtà e si ha la possibilità di capire le difficoltà dell’altra persona, lo stato d’animo e l’importanza della sua presenza e del suo contributo. 

È stata proposta anche un attività manuale e di riciclo che è stata la costruzione del proprio alveare, attività interdisciplinare poiché abbiamo fatto anche geometria e arte, le celle hanno la forma di un esagono e noi dovevamo costruirle con il tubo di cartone finito dello scottex o della carta igienica (anche in questo caso a casa hanno creato l’alveare famiglia, io ho costruito l’alveare classe).

Dalla mia esperienza concreta, mi sento di dire che se noi in una situazione critica come quella attuale, attraverso il computer e non con il calore umano e il guardarci negli occhi, siamo riusciti a non fermarci e ad avere dei risultati fantastici, allora posso definirlo un progetto completo, trasversale, stimolante. 
Ho visto i bambini coinvolti e felici, leggere i loro messaggi entusiasti mi facevano capire che si stava lavorando bene, vedere i loro lavori fatti con cura ed iniziative significava che ci mettevano passione e la passione la metti solo se una cosa ti piace.

Purtroppo non posso riscrivere tutti le frasi dei bambini alla domanda: “Per noi stare insieme significa…” ma le loro risposte la sintetizzo dicendo che SI SENTONO UN GRUPPO, OGNUNO HA BISOGNO DELL’ALTRO E ACCETTA L’ALTRO. 

Credo che questo progetto sia servito a farli sentire più uniti e spero che non lo dimentichino mai ma che da grandi applichino le loro conoscenze nelle relazioni con gli altri.

Mi piace terminare questo scritto con i motti nati dalle due seconde dell’ I.C. “A. Marconi” di San Pietro in Gu (PD):

2^ A: “Se ognuno di noi vorrà bene agli altri, tutti ci vorremo più bene e saremo più forti!”

2^B: “Tutti insieme è più bello e più facile, siamo forti e … possiamo sollevare il mondo!”

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4 comments
  1. Complimenti, è un bel progetto, è bello lavorare sul concetto che l’ unione fa la forza, e siamo tutti uguali in questo, tutti con lo stesso peso, sebbene ognuno diverso

  2. Complimenti Rossella!
    Penso a quanto siano fortunati i bimbi delle classi seconde per avere lavorato sulle abilità sociali in modo accattivante e con un buon grado di autonomia, coinvolgendo anche le famiglie.

  3. Bellissima iniziativa, che ha entusiasmato il mio bambino in questo momento di isolamento forzato. Grazie maestra Rossella per il grande valore del progetto, e per non aver rinunciato a portarlo avanti, nonostante le difficoltà della didattica a distanza!

  4. Gentile Carla,
    siamo Tiziana e Alessandra, ideatrici, assieme ad altri preziosi amici, del progetto “ Alla scoperta dell’alveare” e, come lei, siamo insegnanti di scuola primaria.

    Nel leggere la sua esperienza, ci ha entusiasmato vedere come il messaggio del Progetto sia stato colto e arricchito con tanta creatività da lei e dalle sue classi.
    L’alveare famiglia faceva parte del progetto iniziale da noi elaborato, ma poi abbiamo deciso di non inserirlo nella stesura finale.
    Che sorpresa vederlo concretizzato e per di più realizzato attraverso la DAD, in un periodo delicato e complicato per il nostro Paese.

    “ Insieme si può” : ce lo insegnano le api.
    “Insieme si può”: ce lo insegnano maestre appassionate, bambini entusiasti e famiglie collaborative.

    Con gratitudine
    Tiziana Zarpellon Alessandra Cappellari e tutto l’alveare Kairós

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