Intervista a Marco Di Gesù sulla ANFI

Anno: 2024 - Vol. 9 / Fascicolo: 14 / Periodo: gen-mar

Autori:

Fisiatria Italiana


Per citare questo articolo: Fisiatria Italiana. Intervista a Marco Di Gesù sulla ANFI. Fisiatria Italiana [Internet]. 2024 gen-mar; 9(14): 6-8.

Abbiamo rivolto alcune domande al Dr. Marco Di Gesù, fisiatra, socio fondatore e attuale Presidente dell’ANFI, Associazione Nazionale Fisiatria Interventistica.

Lei di cosa si occupa quotidianamente e quale è stato il suo percorso formativo e professionale?”

Mi sono specializzato a Messina nel 2009, con un percorso di specializzazione prevalentemente rivolto alla Riabilitazione Neurologica. Sin dai primi anni di lavoro da specialista, avendo scelto l’attività ambulatoriale a Palermo, ho sentito la necessità di essere un esecutore oltre che un prescrittore. Le prime infiltrazioni, l’ecoguida, lo studio dell’ecografia diagnostica fino alle tecniche più avanzate per la gestione di numerose patologie muscoloscheletriche. Intorno a tutto ciò si è concentrata, e si concentra, la mia formazione. E le difficoltà formative a cui ho dovuto sopperire con non poche fatiche, mi hanno accomunato ad un gruppo di colleghi nel desiderio di divulgare e far crescere la Fisiatria Interventistica. Posso vantare la responsabilità di essere stato in Italia uno tra i fisiatri più attivi e propositivi nello sviluppo di questa branca della Fisiatria, lieto che adesso diverse realtà stiano contribuendo alla sua crescita 

“Che cosa è ANFI e quale e’ la sua mission?”

L’ANFI è un’Associazione no profit (ETS) che accomuna tutti i medici che si occupano di patologie muscoloscheletriche, in senso diagnostico o terapeutico. È un forte desiderio di “far gruppo” che, pur non essendo una Società Scientifica, consente produttivi momenti di incontro tra specialisti afferenti a diverse branche (in primis Fisiatri, Radiologi, Ortopedici, Reumatologi, Anestesisti, Medici dello Sport e di Medicina Generale). Obiettivo primario è far crescere e promuovere una cura del paziente che inserisca, all’interno del suo percorso riabilitativo, tecniche diagnostiche e terapeutiche mini-invasive che consentano all’iter riabilitativo di essere rapido, efficace e con una buona gestione del dolore.

“Cosa ha spinto voi soci fondatori a creare ANFI?”

Oltre al desiderio suddetto di voler creare un canale formativo accessibile per coloro che vogliano diventare fisiatri interventisti, il reale desiderio ruota attorno allo sviluppo di un concetto di Fisiatria che, assolutamente al passo con la frenetica evoluzione della società e delle esigenze dei pazienti, sappia fornire risposte rapide e qualificate e in grande sinergia con gli altri componenti del team riabilitativo, i Fisioterapisti in primis.

L’ANFI accomuna tutti coloro che sentono il bisogno di essere protagonisti dell’iter diagnostico-terapeutico e non solo i “registi” di un team riabilitativo in cui si demandava ad altre figure l’esecuzione della terapia.

Insieme a Valerio Amico (Past President), Andrea Reggiani, Domenico Romeo, Alberto Monello, Claudio Secci e Vincenzo Cosentino nel Maggio 2021 ho depositato lo statuto di ANFI.

“Perche’ ANFI è aperta anche ad altri specialisti e non solo ai Fisiatri?”

La Fisiatria Interventistica è una branca della Fisiatria che riconosce nella gestione del paziente con patologie muscoloscheletriche la necessità di interazione con le conoscenze e le tecniche di altre branche specialistiche. In un comune interesse per l’utilizzo dello strumento ecografo sia quale mezzo diagnostico sia e soprattutto quale strumento di monitoraggio per i trattamenti percutanei, diverse branche specialistiche apportano il loro prezioso contributo. Solo se le figure specialistiche che concorrono alla cura del paziente sono in grado di dialogare tra loro si attua l’unica Medicina Integrata di cui abbiamo bisogno. Integriamo le aree mediche specialistiche con tutte le aree sanitarie preziose nell’iter riabilitativo. Non serve altro.

“Parliamo di Fisiatria Interventistica: quali procedure terapeutiche adottate?”

Nell’ambito della Fisiatria Interventistica sono diverse le procedure terapeutiche integrabili nel processo riabilitativo: dalle più note tecniche infiltrative eseguite sotto guida ecografica alle “storiche” terapie fisiche manu medica (ad esempio le Onde d’Urto focali). In particolare abbiamo contribuito allo sviluppo di alcune procedure terapeutiche dedicate alle patologie tendinee (come, ad esempio, l’elettrolisi percutanea ecoguidata) e molti di noi eseguono già da numerosi anni l’Ossigeno-Ozonoterapia o trattamenti ecoguidati “avanzati” come l’idrodistensione capsulare e la Litoclasia Percutanea.

“Abbiamo capito che ANFI è una rete molto vasta e rigogliosa, quali attività organizza o promuove per dare linfa vitale a questo network?”

ANFI si fa promotrice di attività divulgative e formative che vengono organizzate nell’arco dell’anno in tutta Italia. Promuove e sostiene la formazione in ambito di fisiatria interventistica e in ecografia muscoloscheletrica al fine di formare fisiatri (e non solo) in grado di utilizzare con logica e giuste indicazioni cliniche le numerose skills che sono di competenza della fisiatria interventistica.

“Una realta’ viva e vivace: cercate collaborazioni con altri enti associativi? Penso ad esempio ad AIFI (associazione italiana di fisioterapia)”

ANFI è sempre aperta a collaborazione con enti, società scientifiche e associazioni divulgative che siano in sintonia con le nostre finalità previste da statuto e che possano valorizzare il ruolo del team riabilitativo di cui il fisiatra è il leader.

“Siete una realta’ in crescita. Quest’anno avete svolto il primo congresso nazionale, una novita’ nel panorama congressuale italiano.”

Dopo due anni dalla nascita è stato realizzato il nostro primo congresso nazionale. A Milano si sono riuniti circa 200 specialisti, molti dei quali fisiatri, per ascoltare numerosi relatori di grande spessore. Abbiamo scelto tra i radiologi, i fisiatri, gli ortopedici, gli anestesisti e i neurochirurghi, coloro che rappresentano il meglio delle realtà professionali che conoscessimo. Un congresso caratterizzato da numerose sezioni rivolte alla pratica, una grande interazione aule gremite di giovani ed entusiasti colleghi e una WebApp a coordinare sale e relazioni. È andata decisamente meglio del previsto e siamo già al lavoro per il secondo congresso, Catania 2025

“In tutto questo quale è il vostro rapporto con la SIMFER?”

La nostra è un’associazione e non esiste una posizione nei confronti delle società scientifiche perchè abbiamo altre finalità e i nostri associati non sono solo fisiatri. Con tutte le Società scientifiche siamo pronti a collaborare quando si chiede supporto a iniziative valide.

“Ed invece quale è la vostra posizione nei confronti del dilagante tema dell’abusivismo da parte degli studi professionali dei fisioterapisti?”

In merito agli abusi potrei solo riferire il pensiero personale, che suppongo già conoscete, ma non ne parlerei a nome dell’associazione: per tali aspetti esiste l’ANF, mentre in ANFI non si è mai affrontato l’argomento.

“Quali progetti per il futuro?”

Nonostante l’Associazione sia giovane abbiamo parecchi progetti in corso. Completeremo l’organigramma dei referenti regionali, nomineremo i responsabili delle aree tematiche e potenzieremo le attività social e newsletter.

Ci prepariamo al secondo congresso (2025) con un calendario di attività didattiche per il 2024 che vedranno Milano, Torino e Roma tra le principali sedi per incontri formativi e raccoglieremo le richieste di patrocinio che ci giungeranno per gli eventi promossi da altre realtà a cui offriamo il nostro supporto.

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