L’arte come strumento di espressione ed integrazione

Anno: 2021 - Volume 6 / Fascicolo: 3 / Articolo: 4 / Periodo: apr-giu

Autori:

Carla Rossella Cavallo

I.C. di Grantorto, Gazzo, San Pietro in Gú, Grantorto (PD)


Per citare questo articolo: Cavallo CR. L’arte come strumento di espressione ed integrazione. Fisiatria Italiana [Internet]. 2021 apr-giu;6(3):9-11. Disponibile su: https://www.fisiatriaitaliana.it/larte-come-strumento-di-espressione-ed-integrazione

Premetto che non sono né una scrittrice né una giornalista ma di tanto in tanto mi piace dare voce ad alcuni argomenti o esperienze che per lavoro osservo e approfondisco.

Prima di svelare direttamente l’argomento riporto questa citazione di Maria Montessori che a me piace molto:  “Il lavoro creativo, nel suo svolgimento, coinvolge numerose capacità cognitive e un bambino assorto a dipingere, scrivere, danzare, comporre, altro non fa che pensare con i propri sensi”.

Fin dalla preistoria l’uomo ha sentito la necessità di esprimersi attraverso l’arte: le prime figure rappresentate su pareti di grotte risalgono al paleolitico e da quel lontano passato l’uomo non ha mai cessato di esprimersi attraverso questa forma particolare di espressione. 

Dal punto di vista anatomico il cervello umano è suddiviso in emisfero destro ed emisfero sinistro. Il primo è quello che da vita alla creatività e all’intuizione, il secondo è la parte logica e razionale. Per essere in giusto equilibrio bisognerebbe utilizzare entrambi gli emisferi con la stessa costanza.

Invece, nelle scuole è tipico l’utilizzo dell’emisfero sinistro che viene maggiormente sfruttato lasciando l’utilizzo dell’emisfero destro solo a pochi artisti. 

I bambini, maggiormente, hanno bisogno di trovare il giusto equilibrio che consente loro di scoprire il mondo fuori e le emozioni dentro. Per tutti è un ottimo strumento per raggiungere o migliorare diversi aspetti.

L’arte aiuta a combattere ed alleviare lo stress, ad esprimere le proprie emozioni, conoscere il mondo e il proprio corpo.

Sin da piccoli l’arte è fondamentale infatti, i bambini sono artisti di natura e usano questo mezzo per veicolare le proprie emozioni. Negare ai bambini l’arte non vuol dire solamente non scoprire e incentivare un loro possibile talento, ma anche negar loro l’ espressione delle loro emozioni. 

L’arte inizia come un gioco. Il disegno è una palestra per la mente, nella quale si sviluppano capacità di osservazione, con gli occhi e con le mani, e si impara a guardare la realtà con tutti i sensi. E’ dimostrato da studi basati sulle neuroscienze che vivere esperienze creative migliorano le funzionalità cerebrali, contribuiscono alla secrezione di sostanze ormonali antagoniste degli stati di tristezza, permettono di raggiungere stati di rilassamento e aumentano il numero di connessioni tra le cellule cerebrali. Non si deve sottovalutare quanto l’attività artistica collabori a creare le condizioni per favorire il legame profondo tra mente e corpo.

Purtroppo, all’interno dei programmi educativi e nell’idea di alcuni adulti è ancora presente una forma di sottovalutazione verso tali discipline artistiche e la fanno apparire non di rado collocata in secondo piano rispetto alle altre discipline. Sottovalutando che l’arte favorisce l’apprendimento logico – matematico e linguistico, rafforza la consapevolezza di sé e libera le potenzialità creative.

I benefici che l’arte crea nell’uomo sono:

  • Coordinazione bilaterale: disegnare, pitturare ritagliare, incollare ecc… richiedono al bambino l’utilizzo di entrambe le mani. Lo sviluppo di della coordinazione bilaterale sarà utile per imparare a svolgere compiti come allacciarsi le scarpe, scrivere al computer ecc…; meglio non sottovalutarle! 
  • Coordinazione motoria: disegnare, ritagliare, colorare e scrivere richiedono coordinazione motoria, abilità che andrà sviluppandosi sempre più se allenata, più in generale l’arte è fondamentale per lo sviluppo dell’intera coordinazione motoria.
  • La pazienza: Anche per le più piccole opere d’arte occorre tanto impegno e dedizione direi un ottimo mezzo per far imparare ai bambini che la pazienza e l’impegno sono fondamentali per ottenere il miglior risultato, “saper attendere”.
  • La fantasia: elemento innato per i bambini e materia da far sviluppare liberamente e modellare come solo loro sanno fare.
  • Lo sviluppo del problem solving.
  • L’arte approfondisce i legami: un opera d’arte può essere fatta singolarmente o insieme ad altri, collaborazione, “fare insieme”.

Grazie al grande numero di benefici che offre, l’arte può essere usata, anzi io dico che deve essere utilizzata anche nella disabilità. 

Ormai è chiaro che attraverso l’arte che è espressione corporea, i bambini trasmettono idee e sogni. Quando l’equipe che si prende cura del bambino  impara a interpretare la sua comunicazione, allora e solo in quel momento saranno in grado di instaurare una comunicazione più diretta e sincera.

Come abbiamo già detto l’arte è un processo innato nei bambini, sin da piccoli si è attratti dalle attività manipolativi (anche il semplice pasticciare, o sporcarsi le mani durante i pasti, sperimentare le diverse texture,…), il corpo lascia traccia sin da subito e ogni traccia è comunicazione. L’arte è insita nell’uomo il bisogno di lasciare traccia di sé fa divenire l’arte una chiara impronta digitale dell’umanità.

Proprio per questo non si daranno lezioni per aiutarlo, ciò potrebbero soffocare il naturale interesse e bloccare la persona. Invece per promuovere la creatività naturale, è consigliabile favorire il disegno libero in cui si  potrà dare libero sfogo alla propria immaginazione e al proprio personale modo di esprimersi, facilitando l’utilizzo di diversi materiali come cera, plastilina, acquerelli… e a diversi supporti di disegno come ardesia, murales, cartoni, tessuto.

Un contesto adeguato e libero prevede l’allestimento di  una cameretta o un’aula adatta, cioè  spazi di libertà in cui  potrà “sporcare” senza problemi, esplorare il proprio mondo interiore iniziando a conoscersi meglio.

Durante la mia esperienza, con il sostegno, per il raggiungimento di vari obiettivi delle diverse discipline e nelle diverse disabilità ho avuto l’opportunità di costatare che tutto passa in modo più diretto e veloce attraverso le mani e la fantasia. In alcune situazioni il “semplice” apprendimento delle lettere e dei numeri, del riconoscimento e dell’associazione fonema-grafema è una montagna enorme da scalare ma che fa solo tanta paura. Ti ritrovi a combattere verso nervosismi, “capricci”, tensioni, tutto ciò non portano a niente se non a rovinare i rapporti che con fatica si sono creati. Ho sperimentato personalmente e più volte che strutturando diversamente le attività didattiche, per esempio creando lettera per lettera con i diversi materiali (pasta, pongo, perline, foglie,…) e utilizzando i sensi e il gioco, solo allora l’apprendimento diventa efficace e duraturo, oltre allo sviluppo sincrono delle diverse aree dovuto ai diversi stimoli e al benessere dato alla persona.

La creatività e l’espressione di sé permettono di promuovere il benessere. E’ dimostrato da studi basati sulle neuroscienze che vivere esperienze creative migliorano le funzionalità cerebrali, contribuiscono alla secrezione di sostanze ormonali antagoniste degli stati di tristezza, permettono di raggiungere stati di rilassamento e aumentano il numero di connessioni tra le cellule cerebrali. Non sfugge, quindi, quanto l’attività artistica collabori a creare le condizioni per favorire il legame profondo tra mente e corpo.

Dalle esperienze avute con gli alunni in classe ho cercato di capire le esigenze dei singoli e ho cercato di modificare il mio approccio alla disciplina utilizzando sempre più l’interdisciplinarietà, unendo l’arte con la matematica e le scienze e ciò mi ha dato la soddisfazione di sentir dire a bambini che di fronte ad un foglio d’album bianco inizialmente si bloccavano ed esordivano dicendo “non sono capace”, “da dove inizio”, “il mio lavoro è uno schifo” a “ci sono riuscito”, “sto migliorando”, vedere i quaderni di matematica e di scienza che prendono vita con i colori e le rappresentazioni, seppur grafiche e tecniche non ha prezzo, come non c’è espressione che racchiuda la soddisfazione nel vedere la creazione autonoma di pavimentazioni geometriche colorate che prendono vita in qualsiasi angolo della pagina rimasto bianco, come è meraviglioso vedere i loro occhi brillare dopo tanta fatica e l’espressione di soddisfazione più profonda sul loro volto quando gli viene detto “state diventando più bravi di me!”

L’arte si manifesta in diversi modi e in ogni persona esiste la propria forma che si crea dalle esperienze artistiche che contribuiscono alla conoscenza di sé, al congiungersi con le parti più intime di se stessi per soddisfare il bisogno di esprimere se stessi, di dichiararsi, di manifestarsi.

SITOGRAFIA:

BIBLIOGRAFIA:

–        Guido Pesci, Metodo Interart®; ISFAR Biblioteca delle professioni;

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