Una Luna Rossa anche per noi

Anno: 2021 - Volume 6 / Fascicolo: 2 / Articolo: 2 / Periodo: gen-mar

Autori:

Domenico Uliano – Campobasso


Per citare questo articolo: Uliano D. Una Luna Rossa anche per noi. Fisiatria Italiana [Internet]. 2021 gen-mar;6(2):3-4. Disponibile su: https://www.fisiatriaitaliana.it/una-luna-rossa-anche-per-noi

“Ci sono arrivati migliaia di messaggi per ringraziarci di aver regalato un pò di spensieratezza e gioia in un momento tanto difficile: un entusiasmo che spinge le nostre vele a cercare con ogni forza di conquistare l’ America’s Cup”: così dalla base di Luna Rossa a Auckland, Nuova Zelanda, ospite di Olympia (ogni domenica alle 16,30, in replica ogni sabato alle 22,30) Max Sirena – team direttore e skipper di Luna Rossa – racconta l’entusiasmo e l’emozione che spinge l’equipaggio italiano verso la sfida per conquistare il più antico e prestigioso trofeo velico al mondo.

Nel periodo piú triste e doloroso della nostra storia recente, tra tante perdite, con amici e conoscenti che ci hanno lasciati, arriva un momento di unione, un momento di speranza, un momento in cui si percepisce che si puó mirare ancora in alto, ritrovando obiettivi, riponendo le nostre speranze in una barca. In un simbolo di rinascita, un piccolo squarcio nel muro di tristezza che ha interrotto i sogni di tanti italiani. Certo non é la barca di tutti, ma puó diventarlo o tornare ad esserlo.

Ritroviamo insieme una luna da guardare, facendola tornare ad essere “la nostra luna”, il nostro obiettivo e, smettendo di guardare il dito che la luna  indica, E cosi anche   il buon Confucio, dal suo spazio celeste e col baffo arricciato,  sará contento insieme a noi.

E adesso tocca ai Fisiatri, a quelli delle societá scientifiche ed ai piú che navigano da soli ed a tutti insieme toccherá, pena la perdita della propria identitá, ripensare  come una comunitá con un obiettivo  condiviso, quale debba essere il futuro di una intera  categoria e quali i punti di forza di questa disciplina, in favore di una intera comunitá.

Bisognerá  tornare a porsi delle domande, bisognerá chiedersi quando il nostro lavoro e la riabilitazione si possono  dire realmente appropriate e quando il sistema salute sará in grado di  consentire a tale appropriatezza di essere vissuta da tutte le Persone con disabilitá, come un reale percorso di autonomia ed inclusione sociale.

Bisognerá chiedersi perché i Reparti ( scusate ma ho nostalgia di chiamarli come un tempo)  pubblici stanno diventando la pietra sacrificale dei servizi sanitari regionali, in favore spesso degli interessi di alcuni gruppi privati o di altre discipline.

Bisognerá chiedersi quali saranno le parole d’ordine di una intera categoria che deve riprendere il ruplo centrale della tutela dei diritti delle Persone con disabilitá,’ insieme alle Associazioni degli utenti ed alle professioni, che hanno mantenuto la lealtá, ma anche la cultura adeguata per riconoscere al lavoro in Team il ruolo di pietra miliare per la crescita dell’intero sistema sanitario riabilitativo, fermando la moria in corso di Dipartimenti e di aggregazioni territoriali pubbliche. 

Dare risposta a queste domande presuppone peró un percorso di approfondimento ed un dibattito tra tutti gli attori in scena, che sembra svanito, sfumando sempre di piú,  circoscritto nel cono grigio dell’ombra dei grandi palazzi degli interessi di pochi.

Ma noi continuamo ad avere la forza di un ottimismo che, anche se ferito da tanti episodi, pur sempre ottimismo resta. In attesa di trovare una Luna Rossa anche per i Fisiatri italiani.

Altrimenti non saremmo qui a raccontarvi queste storie.

To be continued

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