BUONGIORNO PARALIMPIADI DI RIO



Oggi iniziano le XV Paralimpiadi che termineranno il 18 di settembre ed é impossibile non ricordare questo evento internazionale che assume per noi Fisiatri una importanza maggiore. Sono sempre stato convinto che io e lo sport siamo agli antipodi ed ho sempre sostenuto che lo sport fa male, ma con altrettanta convinzione ho sempre sostenuto la sport terapia e nella mia carriera ho sempre cercato di stimolare lo sport fra le Persone con lesione midollare. Diciamo che predico bene ma razzolo male anche se credo che questa contraddizione sia solo apparente. Non é questa la sede ed il momento per dimostrarlo, ora voglio parlare di GIOCHI PARALIMPICI che sono veramente emozionanti, anche perché ci riportano all’Italia e ad un grande (e non solo di dimensioni fisiche) medico: Antonio Maglio ma anche a Sua moglie Maria Stella.

L’Italia non ha grande memoria ed é spesso uno sport nazionale denigrare o sottovalutare i propri “cervelli”.

I primi giochi per persone paraplegiche, promossi dal grande Sir Ludwig Guttmann, che si chiamarono di Stoke Mandeville dal luogo in cui si svolsero,  furono organizzati nel 1948 con la partecipazione di 26 atleti inglesi e divennero internazionali nel 1952; nel 1956 furono riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale.

Nel 1960 l’Italia organizzò le prime Paralimpiadi ed il cuore tecnico fu l’Inail, altra nostra eccellenza di cui vantarci, con il Centro Paraplegici di Ostia diretto dal prof. Maglio

Nel 1960 a Roma parteciparono 400 atleti di 23 nazioni (in quella occasione vincemmo la LUPA data dal Comune di Roma alla squadra prima classificata) mentre ora a Rio saranno presenti oltre 4300 atleti di 176 Paesi che si confronteranno in 23 sport con 528 gare che assegneranno medaglie. La squadra italiana sarà di 106 sportivi (8 in più rispetto a Londra) che presentano un ampio arco di età (dai 17 anni di Lambertini ai 65 della Clara Podda). A Londra abbiamo conquistato 28 medaglie ed il Presidente del CIP spera di aumentare il bottino. Il mese scorso il CIP é diventato un ente di diritto pubblico che é un passo importante di cui il merito deve essere dato a tutti gli atleti ma anche al Presidente Pancalli che ha fatto crescere in modo importante l’amore per la sport terapia con attività di promozione intelligente presso le strutture cliniche.

Maglio già oltre 50 anni fa parlava di cura e non di trattamento della Persona con lesione midollare e sosteneva l’importanza di medici dedicati a questo settore ma anche della multidisciplinarietá della cura, oltre che del reinserimento socio lavorativo, ovvero tutti concetti che spesso mi capitava di sentire in riunioni recenti come obiettivi ancora da proclamare e da raggiungere. Per questo motivo un plauso va alla moglie del prof. Maglio che ha il merito di combattere per ricordare il lavoro del marito che spesso ci dimentichiamo o nei migliori dei casi non conosciamo.

L’Italia ha avuto sempre personaggi importanti di cui non ci ricordiamo da Mattei a De Gasperi, da Olivetti a Merloni, dalla Montessori a Fermi ecc…

Nel settore della cura delle Persone con lesione midollare, della sport terapia e delle Paralimpiadi non bisogna dimenticare, appunto, il prof. Maglio.

Domenica scorsa su Rai 2, che ha preso l’impegno di trasmettere i giochi di Rio con 14 ore di diretta e 100 in differita con repliche e streaming sul web, alle 16.45 vi é stata una trasmissione interessante dove sono stati intervistati atleti dei giochi di Roma ma anche delle edizioni più recenti e non vi nascondo che mi sono commosso ricordando le partite di rugby e di pin pong, gestite da due fisioterapiste convinte dell’importanza dello sport nelle Persone mielolese ovvero Morganti e Ciaralli, partite a cui ho assistito al CPO sorprendendomi per il tifo che suscitavano in me, che di solito non mi riscaldo nemmeno per le partite della Nazionale di calcio. Ho avuto la fortuna di avere nel team due medici sportivi oltre che Fisiatri, Di Filippo e Casciello, ed una assistente sociale, Certosa, che insieme alla psicologa, Magnini, coordinava questa attività.

La trasmissione é stata curata dalla giornalista Antonella Patete che ha curato anche l’interessante sito www.memoriaparalimpica.it dove si possono trovare foto storiche di grande valore.

Gli stimoli che i pazienti ricevevano dallo sport sono unici ed in palestra spesso non si raggiungevano i risultati funzionali raggiunti in occasione di un evento sportivo.

Da questa mia personale esperienza ho rafforzato il mio amore per le Paralimpiadi.

A Rio sono stati venduti già 2 milioni di biglietti su 2 e mezzo e le finali ormai sono con biglietti esauriti da tempo, ma non mi meraviglio, perché ho potuto respirare questo spirito internazionale da semplice turista 4 anni fa a Londra, dove la copertura mediatica fu di 115 paesi mentre a Rio si è raggiunta quota 154, calcolando la squalifica per doping della Russia. Purtroppo questa esclusione ha dimostrato che il mondo paralimpico é fatto della stessa pasta dell’altro ovvero voglia di affermarsi, sacrifici, passione ma anche a volte voglia di imbrogliare.

Un grande IN BOCCA AL LUPO ai nostri atleti a partire dalla nostra portabandiera ovvero Martina Caironi ed a Luca Pancalli e da FISIATRI guardiamo queste Paralimpiadi, appassionandoci.

7 settembre 2016.   David Antonio Fletzer

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